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8.685 Replies to “Scrivi quello che vuoi”

  1. Mia madre ha scoperto di avere una malattia genetica che probabilmente negli anni le precluderà molte cose e le renderà Difficile se non impossibile vivere completamente sola. La Malattia potrebbe essere anche nel mio DNA e in quello di mio fratello, ma il test Genetico di solito si affronta in età avanzata e noi abbiamo tempo. Ora io, figlia Più grande , so che dovrò stare vicino a mia madre il più possibile , ma attualmente chiedo solo del tempo per staccare ed iniziare a lavorare, stare con il mio ragazzo e i miei amici, 15 giorni per rendere il mio lavoro autonomo e poi essere assolutamente presente per tutte le vissute mediche necessarie. Dopo ii lockdown per me è arrivata questa batosta, non vedo le mie amiche da 7 mesi perché mia madre vive lontano e ho dovuto raggiungerla, il mio ragazzo è venuto a trovarmi ma ho passato le giornate a litigare con mia madre per la troppa tensione e la troppa attesa per i risultati genetici. Lei si aspettava che io stessi sempre con lei ed ha iniziato giorno dopo giorno a darmi dell’egoista. Io passo le giornate da mesi a sentirla piangere e a cercare di aiutarla, ci sono sempre io dai medici, ci sono sempre io ad occuparmi della casa . Io ho bisogno di poco per poter scrivere la tesi e iniziare il mio lavoro , solo questo. Se ne lavano tutti le mani e devo esserci solo io in una città in cui non conosco nessuno e senza poter scambiare due chiacchierare con nessuno fa e to face. Non ho più pace non dormo più mi sta crollando il mondo addosso.

    1. Fatti forza, ti fa onore cioche stai facendo, sei veramente da Lodare per il tuo coraggio e la tua resilienza… Continua così, sei una figlia stupenda che tutti quanti vorrebbero, non dare troppo peso alle parole che dice in questo momento tua madre perché sicuramente è la sua paura a parlare per Lei, sono certo che tutto cioche lei vorrebbe dirti è: ” Ti voglio bene figlia mia senza di Te non so come farei, in questo momento sei tu che devi mettere la Forza, la Resistenza, la Volonta e la Speranza per entrambe… Tu sei Speranza. Grazie di esistere senza di Te sarei persa, ti voglio un bene dell’anima.”

  2. Da qualche mese mi sento intrappolata in questi attacchi di panico che mi fanno mancare il fiato, mi fanno venire un mal di testa che quasi non riesco a vedere e mi provoca un senso di nausea che non mi fa mangiare.
    Io lo so che va tutto bene, sono in salute, lavoro e ho un fidanzato e una famiglia fantastica; eppure c’è sempre una vocina dentro di me che non mi fa “sentire al sicuro”.
    Ho paura di sbagliare tutto sia sotto l’aspetto lavorativo che personale e non ce la faccio più.
    Mi sento sempre insoddisfatta, non so cosa quale sia il lavoro giusto per me e ho sempre paura di deludere le aspettative degli altri.

    Ho 26 anni sono sempre stata sorridente e voglio tornare a essere felice.

    1. Non credere di essere l’unica in questa situazione, non ti sentirei mai matta nell’esserlo. Ti capisco, ti comprendo, ma ci deve essere una luce in fondo al tunnel anche per chi come noi non riesce a vederla e vive nell’incertezza non capendo come raggiungere di nuvoo la felicità che sembra persa

  3. 36 anni. Io e il mio ex fidanzato ci saremmo dovuti sposare, lui a 5 mesi dal matrimonio decide che non sono abbastanza magra per condividere una vita con lui (purtroppo non è uno scherzo) e che prima di sposarmi devo perdere molti kg. La mia ex suocera mi detestava. Stanca l’ho mollato.
    Lui ora è su Tinder a fare il piacione, fino a qualche mese fa arrossiva per timidezza e adesso è mezzo nudo su ogni social.
    Sogno di una vita insieme infranto, mi sono sentita e mi sento non abbastanza, eppure sono a detta di chiunque una bella ragazza, ma lui ha demolito la mia autostima.

    1. Ti sei salvata… ringrazialo di essere uscito dalla tua vita… devi prenderti cura di te e del tuo corpo per piacere a te stessa … chi ama non offende

    2. Ciao Nausica.É terribile quello che racconti però,da perfetta sconosciuta,posso dirti che hai solo avuto una preziosissima occasione per conoscere un aspetto della persona con cui stavi per legarti per sempre.E se oggi lui é su tinder alla ricerca di rapporti effimeri tu non devi piangere per quel che non c’é stato e non devi permettere che questo o altro nella vita possano intaccare la tua autostima.Prenditi cura di te stessa,fallo per stare bene fisicamente e mentalmente e mai per dovere e concediti del tempo.La vita reale non é tinder e sono sicura che un giorno costuirai molto di più di quello che riuscirà a fare il tuo ex e sarai felice,per questo e per quello che sei.Ti mando un bacio

    3. Ti capisco, e ti abbraccio. Siamo fortunate a liberarci di queste persone. Circondati di chi ti vuole bene e ti apprezza per quello che sei, l’autostima è difficile da ricostruire ma ce la farai.

  4. 34 anni, una lunga convivenza alle spalle finita ormai anni fa, innamorata di un uomo impegnato che mi cerca e mi scrive ma solo virtualmente per distrarsi dalla sua vita perfetta all’apparenza ma decisamente irrisolta. E io sono qui ad aspettare ogni cenno e a chiedermi perché non sceglie me, a dirmi che non sono abbastanza, ché sono meno bella, ché sono meno interessante. E a non riuscire a vedere nessun’altro oltre che lui. Mi sembra di impazzire.

      1. Concordo, Amati… Lui non é abbastanza per Te… Sono nella tua stessa situazione con una ragazza che continua a dirmi che sono il suo punto di riferimento ma quando si trattava di scegliere me, mi ha abbandonato… Ora é tornata e nel mentre sta con un altra persona e da me si aspetta Amicizia… Non riesco a non Amarla e ad allontanarmi quindi per qualsiasi cosa ci sono per Lei… Ma a caro prezzo, però sto iniziando ogni giorno ad Amare me stesso sempre di più e Lei sente che qualcosa sta cambiando e comincia a tirare le redini con frasi del tipo: “Tu fai parte della mia vita, se vuoi fuggire fuggi io non ti rincorro”.
        Si peccato che però non sono io il tuo “Amore” ma semplicemente l’amico che deve sempre esserci per Te.

        P.s. Non é stato un amore “platonico”, in passato ero l’altro.

        1. Anonimo anche io penso che dovrei allontanarmi, e ci provo, ma sa sempre come “riprendermi”, contando sul fatto che sa quello che provo… Incrocio le dita per noi.

  5. Sono cresciuta con un padre violento e una madre succube.
    A 20 anni me ne sono andata di casa senza arte nè parte pur di non vivere più in quel clima di violenza.
    Dopo un po’ ho trovato un buon lavoro, buono per la società sicuramente, non per me che l’ho odiato fin dal primo giorno, ma era un posto fisso e rappresentava la certezza di non morire di fame.
    Mentre i miei coetanei si preoccupavano solo di studiare all’università e laurearsi, io mi ammazzavo tra lavoro e studio ma alla fine il mio grande sogno di laurearmi e diventare avvocato è sfumato.
    Non ce l’ho fatta.
    Invasa dalla solitudine, mio padre non mi ha più cercato per 10 lunghi anni, mia madre ha sfruttato il mio coraggio di mollare quella casa e siamo andate a vivere assieme.
    Ma il tutto si è risolto con me che dovevo contribuire economicamente. mentre mia sorella minore poteva studiare e basta, senza sprecare tempo.
    Mia madre mi si è buttata addosso comportandosi come se fossi io la responsabile della famiglia, non è stata in grado di farmi veramente da madre.
    Nel frattempo vivevo una relazione stabile ma in tutte quelle poche (ma lunghe) che ho avuto, non sono mai stata veramente innamorata.
    Solo ora, dopo un percorso iniziato 3 anni fa da una psicologa, ho capito che ho sempre e solo ricercato la figura paterna in tutti quei pochi fidanzati che ho avuto.
    Gli uomini da cui ero davvero attratta li ho scansati come la peste.
    Perché cercavo protezione e sicurezza, cercavo in realtà un padre, e i ragazzi che mi piacevano davvero mi facevano paura perché con loro avrei perso il controllo.
    E io devo sempre controllare tutto.
    Stessa cosa è successa con mio marito.
    A 30 anni dopo una brevissima frequentazione siamo andati a convivere, poi sono arrivate due bambine (volute), finché, dato che potevamo permettercelo, ho finalmente dato le dimissioni e mi sono liberata da un lavoro che odiavo.
    Nel frattempo il rapporto con mio marito si è deteriorato ogni giorno un po’ di più.
    Complice il fatto di vedermi sempre a casa con le bambine, ha iniziato a comportarsi come se io fossi di sua proprietà, arrogandosi il diritto di vietarmi determinate cose.
    Negli ultimi 3 anni ho lottato con le unghie e coi denti per riappropriarmi della mia identità e libertà e devo dire che ci sono anche riuscita.
    Mio marito, credo si sia arreso.
    Ma ormai vedo tutto, anche lui, con una consapevolezza diversa.
    Non è la persona giusta per me, ma per la me che è riuscita fuori da poco.
    Quella donna femminista, di animo libero, che era stata costretta tanti anni fa a nascondere il suo vero io per omologarsi con la società e diventare moglie e madre.
    Io probabilmente non sono nemmeno mai stata innamorata di lui.
    La famiglia che mi sono creata è stata una sorta di compensazione a quella che non avevo mai avuto ma solo ora, grazie alla psicoterapia, ho capito che ci sono cose che non si potranno mai compensare con altre.
    Ho capito che io non ero fatta per il matrimonio, per la convivenza.
    Ho raggiunto consapevolezze enormi ma più le raggiungo più sto male.
    Sto soffrendo di nuovo di depressione perché non so cosa fare della mia vita.
    Non voglio far soffrire le mie figlie come ho sofferto io con la separazione dei miei.
    Posso continuare a stare con lui finché non saranno un po’ più grandi.
    Vorrei riprendere gli studi interrotti ma so che avrei anche bisogno di cercarmi un lavoro per recuperare la mia indipendenza.
    Ma anche stavolta, o faccio una cosa o un’altra.
    Devo fare una scelta.
    Sento di avere fallito in ogni mia scelta.
    Il trauma che mi hanno causato i miei (con cui ho volontariamente pochissimi rapporti) è ancora così forte che spesso mi ritrovo a piangere e a pensare a tutto ciò che ho rinunciato a causa loro.
    E anche oggi, di nuovo, mi sento ad un crocevia e ho terrore di fare una scelta sbagliata.
    Non amo più mio marito ma sento di dovermi sacrificare per le mie figlie.
    E spesso la notte piango implorando Dio di non farmi morire così.
    Mi piacerebbe almeno una volta, anche se sarà a 60 anni, stare con un uomo dal quale sono veramente attratta.
    Non voglio più essere salvata da nessuno.
    Non ho più bisogno di cercare un padre, ora che ho capito i meccanismi della mente.
    Ma ci sono le mie figlie… e per loro ucciderei.
    Non vivono in un clima violento come è successo a me, loro sono felici e serene.
    Ma se mi separassi rovinerei loro la vita.
    Sono piccole, hanno bisogno di vedere la famiglia unita.
    Chissà se un giorno, l’Universo mi verrà incontro… sono così stanca.
    Stanca da quando sono nata.
    Non so che fare.
    Ma alla fine resterò con lui.
    È la scelta più semplice a livello pratico ma anche la più dolorosa.
    Il fatto è che scale ne ho salite tante nella vita… e a 40 anni me ne sento 60.
    Non so cosa sia la felicità ma so che le mie bimbe non saranno mai infelici per colpa mia.

    1. Leggendoti, l’unica cosa che riuscivo a pensare è a quanto tu sia stata forte, il tuo aver resistito a tutto questo, però, non deve essere un sacrificio vano, nè per te nè per le tue figlie, che hanno bisogno della vera te, quella che dici di aver scoperto da poco, è così che cresceranno a loro volta libere, indipendenti e felici, dando loro l’esempio. non so quanto siano piccole le tue figlie ma so che i figli hanno bisogno di genitori felici e non per forza insieme. Sono figlia di due genitori che non sarebbero dovuti rimanere insieme, oggi a 30 anni ti dico che i danni che hanno riversato su di me e su mio fratello sono stati enormi. l’importante è separarsi con rispetto, il resto è tutto affrontabile. Ti auguro di poter trovare l’amore che meriti di vivere. g.

      1. Ti ringrazio.
        Veramente tanto.
        Solo che non è facile per me accettare l’idea di sfasciare la mia famiglia.
        Mi rendo conto che è un blocco psicologico ma non riesco a fare questo passo.
        Forse ho anche paura di lui e della reazione che potrebbe avere.
        Non mi fido più di lui.
        Credo mi renderebbe la vita un inferno.
        È il classico tipo che se si tratta di difendere il suo nido e tu ne fai parte, allora ti difenderà e ti proteggerà sempre.
        Ma se da quel nido sei sempre tu a volertene andare e glielo distruggi… beh, credo farebbe di tutto per annientarmi, perlomeno psicologicamente.
        Sono una donna forte e so che sarei in grado di resistergli ma non so se ho voglia di una guerra. Perché mi sento stanca.
        E non ho neppure i mezzi per combatterla al meglio.
        Forse la soluzione migliore è attendere il momento giusto, che sento non essere questo.
        Nel frattempo anche le mie figlie saranno cresciute.
        Solo che mi chiedo quanta sofferenza ancora riuscirò a sopportare prima di crollare del tutto.
        Ancora grazie per avermi risposto.

        1. Allora puoi sempre iniziare a riprenderti i tuoi spazi, anche dovendo rimanere in questa situazione, un metro alla volta. coltiva sempre il rapporto con te stessa, trova qualcosa che ti dia conforto, ma anche piacere, fai qualcosa per te che possa farti stare meglio, rendi “questa attesa” il più confortevole possibile, spero tu possa farlo. Un lavoro? Una passione? Qualsiasi cosa, basta che sia solo per te. Magari un giorno questa stanchezza passerà e ritroverai una forza che scioglierà tutto 🙂

          1. Oltre a ringraziarti di nuovo non posso fare.
            Le tue parole mi hanno fatto bene, c’è ancora gente buona nel mondo, in fondo.
            Tu ne sei la riprova, non mi conosci eppure ti sei presa la briga di spendere parole per me e di regalarmi parte del tuo prezioso tempo.
            Spero davvero di riuscire a fare ciò che mi hai suggerito.
            Un passo alla volta.
            Ti auguro una vita bellissima, sei un’anima buona.
            Grazie.

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